Imparare a parlare con le piante – Marta Orriols

Un inizio che lascia attoniti per una storia di rinascita ambientata a Barcellona. Nelle prime pagine troviamo un uomo e una donna, felicemente insieme da vent’anni, che pranzano in un delizioso ristorante cittadino. Paula e Mauro sono una coppia benestante, lui fa l’editore, lei la neonatologa in ospedale. Occasioni di questo genere, pranzi e cene fuori, sono per loro piuttosto frequenti anche se oggi sembra essere un giorno speciale, diverso da tutti gli altri: da tempo la donna brama un figlio, frutto di un amore profondo e duraturo, ed ha scelto proprio l’amato locale come idilliaca ambientazione per far sì che il messaggio arrivi a destinazione. Non ha però considerato il destino, che a volte con le sue zampate feroci e beffarde è capace di stravolgere una realtà: neanche il tempo d’intavolare l’argomento ‘famiglia’ che Mauro, non senza vergogna e imbarazzo, prende la parola per confessare di essersi innamorato di un’altra donna, e di volersene andare di casa quanto prima. Lei, imbambolata, inerme, rimane seduta al tavolino in silenzio. Lui si alza bruscamente e, senza aggiungere altro, se ne torna in ufficio. Paula non lo rivedrà più.

Almeno in vita. Subito fuori dal ristorante ci sarà un incidente mortale. Da qui in poi il filo narrativo è oggetto di una lenta e particolareggiata rielaborazione del lutto, con un’analisi da due diversi punti di vista, quello della morte e del dolore per l’improvvisa dipartita del proprio compagno e quello ancora più subdolo, rabbioso, di basso livello, sempre alla costante e disperata ricerca di un dettaglio, dovuto al tradimento. Con una narrazione in prima persona e una scrittura asciutta e ipnotica, la Orriols ci mostra in che modo riprendersi, in che modo ritrovare la capacità di risorgere, passo dopo passo, in seguito agli eventi drammatici e dolorosi cui la vita non di rado ci costringe. Una narrazione di speranza che mette in risalto soprattutto la cultura e la dedizione salvifica alle piccole cose della vita.

Oggi è il mio compleanno. Compio quarantatré anni. Quelli che avevi tu. Ci ho pensato ed è la cosa più strana che mi sia mai successa. Quando mi hanno fatto spegnere le candeline sulla torta è stato come se fossi diventata sorda, con le orecchie otturate…[…]  Ma va bene così Mauro. È arrivato il momento di sporcare questa casa, di riempirla di rumore, di trovare il bagno occupato e poi la tazza otturata con un rotolo di carta igienica. Di sgraffignare affetto ovunque sia. Dagli amici, dai vicini, dal sorriso del portiere del garage. Dallo spegnere le candeline ed essere capace di esprimere un desiderio che non parta dal presupposto impossibile di farti tornare.”

Un romanzo per chi vuole leggere (in leggerezza) sull’imprevedibilità della vita quotidiana e sulla capacità di rinascita in seguito a dolorosi avvenimenti. Buona lettura,

Lida

TITOLO: Imparare a parlare con le piante – pag. 246

AUTORE: Marta Orriols

EDITORE: Ponte alle Grazie

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